Nella giornata di ieri, 27 giugno 2019, il Senato ha approvato senza modifiche il decreto Crescita con 158 voti favorevoli, 104 contrari e 15 astenuti. Il provvedimento, su cui il Governo aveva posto la fiducia, diventa dunque legge e verrà pubblicato a breve. Fra le norme di interesse per il settore hospitality, l’istituzione del Codice Identificativo.
Ecco il momento dell’approvazione dell’Aula del Senato del 27 giugno:
Il Codice Identificativo, per diventare operativo consentendo l’incrocio dei dati ricevuti dal portale Alloggiati Web con i dati fiscali dell’Agenzia delle Entrate (Irpef, Cedolare Secca, Iva e imposte societarie) e con quelli dei Comuni per imposta e contributo di soggiorno, richiede due successive azioni legislative, già individuate nel decreto crescita:
- entro il 27 luglio, il Ministero del Turismo deve emettere un decreto attuativo per stabilire le regole della banca dati, le modalità di accesso, l’incrocio dei dati e i criteri informatici di assegnazione del codice identificativo alle diverse tipologie;
- entro il 25 settembre, verrà emesso un decreto dai Ministri del Turismo e dell’Economia, per l’utilizzo delle informazioni fiscali su locazioni turistiche e strutture ricettive da parte dell’Agenzia delle Entrate.
In attesa di commentare più in dettaglio il Codice Identificativo e tutti i provvedimenti collegati, traiamo spunto dall’utile Nota di lettura del Servizio del Bilancio del Senato per comprendere i contenuti del testo approvato.
Decreto Crescita – Art. 13-quater. – (Disposizioni in materia di locazioni brevi e attività ricettive)
Comma 1 (Responsabilità filiali OTA): se non è stato nominato un rappresentante fiscale, gli intermediari immobiliari residenti in Italia dello stesso gruppo degli intermediari non residenti (Airbnb, Booking, Expedia…) sono solidalmente responsabili per il pagamento della ritenuta per cedolare secca sui redditi da locazione breve.
Comma 2 (Incrocio dati Alloggiati Web): il Ministero dell’Interno fornirà all’Agenzia delle Entrate, per ogni struttura ricettiva e locazione turistica registrate sul portale Alloggiati Web, i dati relativi alle generalità delle persone alloggiate. I dati verranno resi disponibili anche ai Comuni che hanno istituito l’imposta di soggiorno. In caso di incoerenza fra i dati, i Comuni e l’Agenzia delle Entrate avvieranno le usuali procedure di accertamento e riscossione, oltre a interessare la Procura nel caso di reati fiscali con rilevanza penale, o la Corte dei Conti nel caso di reati contabili (peculato). Il Comune di Roma, per il recupero del Contributo di Soggiorno, sta attualmente applicando l’ingiunzione fiscale, uno strumento datato (è contenuto in un Regio Decreto del 1910), ma efficace e rapido per azioni successive: blocco dei conti bancari degli host ed esecuzioni forzate.
Comma 3 (Avvio incrocio dati fiscali): stabilisce il termine al 25 settembre per il decreto del Ministro dell’Economia per la definizione di criteri, termini e modalità attuative della nuova super banca dati fiscale sul turismo.
Comma 4 (Banca dati turismo e obblighi codice): istituisce presso il Ministero del Turismo la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni, identificati mediante un codice identificativo alfanumerico da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta ed alla promozione dei servizi all’utenza.
Comma 5 (Accesso alla Banca dati turismo): rinvia ad un decreto del Ministero del Turismo da emettere entro il 27 luglio la definizione di norme per la realizzazione e gestione della banca dati e delle autorità preposte ai controlli, per l’individuazione dei criteri giuridici e informatici che determinano il codice identificativo sulla base della tipologia.
Comma 6 (Accesso Agenzia Entrate Banca dati Turismo): con decreto del Ministro del Turismo e del Ministro dell’Economia verranno definite entro il 25 settembre le modalità applicative per l’accesso ai dati relativi al codice identificativo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Comma 7 (Codice identificativo in annunci e comunicazioni): obbligo di pubblicare il codice identificativo nelle comunicazioni inerenti l’offerta o la promozione posto a carico dei soggetti titolari delle strutture recettive, degli intermediari immobiliari e dei gestori di portali telematici che mettono in contatto persone in cerca di un immobile con persone che ne dispongono.
Comma 8 (Sanzioni): sanzione pecuniaria da euro 500 ad euro 5.000 in caso di inosservanza dell’obbligo di pubblicazione del Codice Identificativo. In caso di reiterazione della violazione la sanzione è maggiorata del doppio.
Comma 9 (Copertura dell’onere): è una indicazione giuridica ai fini del Bilancio dello Stato, irrilevante per le attività turistiche.
In attesa della pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, vi forniamo il testo approvato in Senato.
TESTO DEFINITIVO Art. 13-quater. – (Disposizioni in materia di locazioni brevi e attività ricettive) 1. All’articolo 4, comma 5-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “In assenza di nomina del rappresentante fiscale, i soggetti residenti nel territorio dello Stato che appartengono allo stesso gruppo dei soggetti di cui al periodo precedente sono solidalmente responsabili con questi ultimi per l’effettuazione e il versamento della ritenuta sull’ammontare dei canoni e corrispettivi relativi ai contratti di cui ai commi 1 e 3”. 2. I dati risultanti dalle comunicazioni di cui all’articolo 109, comma 3, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, sono forniti dal Ministero dell’interno, in forma anonima e aggregata per struttura ricettiva, all’Agenzia delle entrate, che li rende disponibili, anche a fini di monitoraggio, ai comuni che hanno istituito l’imposta di soggiorno, di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, o il contributo di soggiorno, di cui all’articolo 14, comma 16, lettera e), del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Tali dati sono utilizzati dall’Agenzia delle entrate, unitamente a quelli trasmessi dai soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare ai sensi dell’articolo 4, commi 4 e 5, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, ai fini dell’analisi del rischio relativamente alla correttezza degli adempimenti fiscali. 3. I criteri, i termini e le modalità per l’attuazione delle disposizioni del comma 2 sono stabiliti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’interno, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, che si pronuncia entro quarantacinque giorni dalla data di trasmissione. Decorso il termine di quarantacinque giorni, il decreto può essere comunque adottato. 4. Al fine di migliorare la qualità dell’offerta turistica, assicurare la tutela del turista e contrastare forme irregolari di ospitalità, anche ai fini fiscali, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo è istituita una apposita banca dati delle strutture ricettive nonché degli immobili destinati alle locazioni brevi ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, presenti nel territorio nazionale, identificati mediante un codice alfanumerico, di seguito denominato “codice identificativo”, da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza. 5. Con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabiliti: a) le norme per la realizzazione e la gestione della banca dati, compresi i dispositivi per la sicurezza e la riservatezza dei dati; b) le modalità di accesso alle informazioni contenute nella banca dati; c) le modalità con cui le informazioni contenute nella banca dati sono messe a disposizione degli utenti e delle autorità preposte ai controlli e quelle per la conseguente pubblicazione nel sito internet istituzionale del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo; d) i criteri che determinano la composizione del codice identificativo, sulla base della tipologia e delle caratteristiche della struttura ricettiva nonché della sua ubicazione nel territorio comunale. 6. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentiti il direttore dell’Agenzia delle entrate e il Garante per la protezione dei dati personali, sono definite le modalità applicative per l’accesso ai dati relativi al codice identificativo da parte dell’Agenzia delle entrate. 7. I soggetti titolari delle strutture ricettive, i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e i soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile o porzioni di esso con persone che dispongono di unità immobiliari o porzioni di esse da locare, sono tenuti a pubblicare il codice identificativo nelle comunicazioni inerenti all’offerta e alla promozione. 8. L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 7 comporta l’applicazione della sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro. In caso di reiterazione della violazione, la sanzione è maggiorata del doppio. 9. All’onere derivante dall’attuazione delle disposizioni del comma 4, pari a 1 milione di euro per l’anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di conto capitale di cui al comma 5 dell’articolo 34-ter della legge 31 dicembre 2009, n. 196, iscritto nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.
Fonte